La seconda mostra della rassegna "Simboli politici" ospita il lavoro di Francesco Bocchini abile inventore di un immaginario meccanico declinato nei vari gradi della percezione sensibile o ribaltando i termini abile a “convertire i veleni immediati in valore di scambio intellettuale".
"E’ importante che anche i nostri mali vaghi, le nostre inquietudini diffuse, che degenerano in fisiologia, siano ricondotti, con un procedimento inverso, alle manovre dell’intelligenza. Se si innalzasse la Noia - percezione tautologica del mondo, tetro ondeggiamento della durata – alla dignità di un’elegia deduttiva, se le si offrisse la tentazione di una prestigiosa sterilità? […] Convertire i veleni immediati in valori di scambio intellettuale […] è una ricerca di eleganza necessaria allo spirito […] Così la malinconia emana dai nostri visceri e raggiunge il vuoto cosmico; ma lo spirito la adotta soltanto epurata da ciò che la collega alla fragilità dei sensi; esso la interpreta; affinata, diviene punto di vista: malinconia categoriale. La teoria fiuta e capta i nostri veleni; e li rende meno nocivi." (Emil Cioran "Sommario di decomposizione" Adelphi)
The second exhibition of the cycle "Political symbols" exhibits Francesco Bocchini's work. Artful inventor of a mechanical imaginary, declined in the various degrees of the sensitive perception, or in other terms, artful in "converting immediate poisons into value of intellectual exchange".