"Le culture del passato si avvicinavano sempre di più a una specie di punto critico, un punto di crisi […] verso le strettoie d’una comprensione del tutto materialistica del mondo, nella quale non vi è più nessuna considerazione della piena realtà di quel che esiste, come la verità centrale di ogni realtà. Questa comprensione […] è in grado di produrre solamente un ordine sociale secondo un tipo di strutturazione che non ha più la capacità di risolvere i problemi esistenti al suo interno. Segue, dunque, e in modo del tutto logico, che il nostro compito è di scoprire un’altra forma di ordinamento sociale che possa essere in grado di realizzare un altro tipo d’uso delle facoltà umane, del lavoro e del potere produttivo umani, […]. E’ attraverso il tempo che l’individuo si interroga sulla natura e sulla specificità del proprio destino e delle proprie responsabilità. E ancora, è attraverso il nostro incontrarci con noi stessi al livello della meditazione del tempo, al livello del nostro concentrarci sull’elemento del tempo, che come esseri umani possiamo subito venire a scorgere l’esistenza di livelli di creatività ancora più alti." (Joseph Beuys "La spiritualità di Joseph Beuys" SilvanaEditoriale)