Due scultori tra i più grandi, scomparsi precocemente, sulla soglia dei cinquant’anni, Valentini già nel 1985, Cerone nel 2004, sono messi a confronto non nel linguaggio che più li può accomunare, quello della terracotta, come grandi interpreti di quella possibilità espressiva, ma relativamente alla dimensione dell’immaginario da entrambi raggiunto nelle opere qui esposte, carte e gessi. Una certa iconografia in comunicazione, che tratta di archetipi, di icone dell’avvento, che rivelano il “nesso cosmico di tutti i fenomeni emozionali” come intuì Malevic, figure cercate nella notte, come fuochi, per accendere un nuovo mitologema.
Two sculptors among the best ones, prematurely dead not yet fifty years old, Valentini in the 1985, Cerone in 2004. They are not confronted with the language that they mostly have in common, the earthenware one, as big performers of that expressive possibility, but relatively with the dimension of the imaginary the both artists reached in the works here shown, papers and plasters. A certain iconography in communication, that deals with archetypes, icons of the accession, revealing "the cosmic relation of all the emotional phenomenons" as Malevic realized, figures sought in the night, as fires, to inflame a new mythologem.